Il nostro matrimonio in stile Marie Antoinette ovvero se non puoi sposarti a Versailles allora porta un po' di Versailles tra i colli bolognesi. Parte 1 (Abito e Location)

Parte 1. Abito e Location

Ed è proprio così che è andata. Si perché inizialmente, ovvero nella pandemica primavera 2020, quando Luca mi ha chiesto di sposarlo, avevamo deciso di celebrare le nostre nozze in un posto speciale...e cosa c'è di più speciale della mia adorata e magica Reggia di Versailles? Per lui la location era indifferente: "purché tu sia felice" mi ha detto e quindi insieme abbiamo deciso che avremmo coronato il nostro sogno d'amore in un magnifico Hotel situato a due passi dalla reggia, solo con i familiari e gli amici più stretti, 20 persone al massimo, e poi avremmo scattato le nostre foto ricordo in quei giardini unici al mondo che tanto adoro.


@Matteo Fagiolino

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Purtroppo però tra Covid e infiniti intoppi logistici, l'organizzazione stava diventando sempre più ingarbugliata. Ero già sfinita prima ancora di cominciare i preparativi veri e propri allora, a malincuore,  ho fatto un passo indietro e capito che forse quella non era la scelta giusta per noi.

Non mi sono però persa d'animo e ho contattato la migliore delle wedding planner, la mia carissima amica Vita Fiorelli e le ho spiegato il matrimonio che avevo in mente.

Dopo pochi minuti ho capito che Vita era la persona giusta per realizzare il nostro sogno: se non potevamo sposarci a Versailles allora avremmo portato Versailles qui a Bologna!

Vita Fiorelli preziosa ed insostituibile

Qui vorrei aprire una piccola parentesi: affidarmi ad una wedding planner è stata la migliore scelta che potessi fare. Organizzare un matrimonio è davvero un lavoro impegnativo, più di quanto potessi lontanamente immaginare: non si sa da dove cominciare, il rischio di sbagliare e di affidarsi a dei fornitori inadatti o non all'altezza è sempre dietro l'angolo, senza contare le mille (!) cose a cui bisogna pensare e bisogna farlo nei tempi giusti. Per me che avevo la famiglia lontana e un bimbo neonato da accudire sarebbe stato davvero impossibile ma credo che anche per chi ha più tempo a disposizione, la figura della wedding planner sia senza dubbio una risorsa inestimabile capace di trasformare quello che può diventare un incubo, in una bellissima ed emozionante avventura. Vita è stata al mio fianco dal primo giorno e mi ha supportata e compresa più di chiunque altro: la sua grande esperienza e i suoi gusti raffinati mi hanno guidata nella scelta di ogni dettaglio del nostro giorno speciale e tornassi indietro sceglierei lei altre mille volte. 

Ma torniamo a noi. Ora bisognava trovare la nostra Versailles tra le colline bolognesi: un compito assai arduo per un territorio meraviglioso ma che offre principalmente location medievali, 500esche o moderne. Io, Luca e Vita abbiamo scandagliato alcune delle dimore storiche più gettonate della zona ma solo quando abbiamo visto per la prima volta Villa La Quiete di Mezzana ho sentito che eravamo finalmente nel posto giusto.


@Matteo Fagiolino

@Alice Mortali

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@Matteo Fagiolino


@Matteo Fagiolino

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@Matteo Fagiolino

L'atmosfera intima e raffinata di questa villa situata in un bosco nei pressi di Sasso Marconi mi ha letteralmente stregata. I suoi giardini romantici, gli scorci e la vista sulle colline circostanti spingono la stragrande maggioranza degli sposi ad allestire il banchetto all'esterno ma quando ho visto la magnifica sala settecentesca situata al piano nobile non ho avuto più dubbi: avremmo celebrato li il nostro ricevimento più importante di sempre.

Finalmente avevamo una location meravigliosa a disposizione: ora dovevamo solo organizzare tutto il resto e, cosa più importante di tutte, trovare l'abito dei miei sogni. Si perché io ovviamente non lo sapevo ma sono proprio questi due aspetti, location e abito, a dare il tono a tutto il resto.

Ero pronta ad affrontare mesi di pellegrinaggi tra i vari atelier, ripensamenti, dubbi, catastrofi...e invece, cosa che mai avrei immaginato, ho scelto il mio abito al primissimo appuntamento. Anche in questa occasione eravamo solo io e la mia insostituibile Vita: mia mamma, tenuta lontana dall'ennesimo lockdown, ha visto l'abito solo dopo che lo avevo già scelto e in videochiamata.

Scegliere l'abito da sposa è una di quelle esperienze che si attendono per tutta la vita: si tratta di un abito davvero importante, forse dell'abito più importante di tutti. Si arriva in atelier con le farfalle nello stomaco e spesso con un'idea che viene poi abbandonata per scegliere qualcosa di completamente diverso.

Io in realtà non avevo un'idea precisa e sono entrata all'atelier Eme di Via d'Azeglio qui a Bologna con l'intenzione di "farmi un'idea" e mai pensando che quel giorno avrei invece trovato il mio abito da sposa!



Alcuni momenti delle prove in atelier con Vita e, finalmente, anche con la mia mamma

L'ambiente è davvero meraviglioso: abiti bianchi di ogni stile e foggia, stoffe lucenti, strascichi, veli, pizzi...c'è da impazzire dico davvero. Le assistenti sono bravissime a capire i nostri gusti, a volte meglio di noi stesse. Per me per lo meno è stato cosi: ho descritto in modo sommario la mia idea di abito da sposa, (pizzo, preferibilmente a maniche lunghe, elegante e magari trasformabile), ho provato 5 abiti di stili completamente diversi (quello a sirena, il ball gown in stile Sissi, lo smanicato liscio e minimal con tasche, quello boho con le spalline sottili e scivolato) e solo alla fine mi hanno fatto provare l'abito che poi ho scelto. Non ci potevo credere: era perfetto. Io, sempre indecisa, ipercritica e timorosa, avevo scelto l'abito dei miei sogni in un mezzo pomeriggio. Incredibile!

(Confermo poi che nel momento in cui la bridal assistant vi poggia il velo sulla testa, voi potete anche essere Robocop ma fidatevi che una lacrima vi scenderà e quello sarà il momento esatto in cui capirete di aver davvero trovato il vostro abito. Per la cronaca: a me le lacrime sono scese un pochino dopo e cioè quando ho visto mia mamma, in videochiamata, che annuiva soltanto perché era ammutolita dall'emozione).

L'abito che mi ha rubato il cuore è il modello "Vanessa": un abito in pizzo debrodé dalla linea piuttosto aderente con una profonda scollatura sulla schiena. All'atelier Eme si provano gli abiti esposti e, una volta scelto il modello che più ci piace, la sartoria creerà un vestito su misura apportando anche eventuali modifiche al modello originale. Io ho fatto 3 prove e ogni volta ho modificato qualcosina fino ad ottenere il mio abito perfetto*. 



Abito Vanessa Atelier Eme

Ho abbinato poi all'abito una sopragonna di tulle a più strati alla quale ho fatto aggiungere anche una cintura alta in cady capace di segnare maggiormente il punto vita. Infine il velo: un bellissimo velo bordato in raso e lungo circa 3 metri che ho indossato sulla nuca.

@Matteo Fagiolino

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In meno di due mesi avevamo già abito e location e la data fissata per le nostre nozze era il 31 luglio 2021. Tutto stava filando liscio e senza imprevisti e io e Vita ci siamo salutate a fine luglio pronte per risentirci a settembre, cariche e determinate nell'impresa di trovare tutti gli altri fornitori che avrebbero realizzato il nostro giorno speciale (catering, fiori, partecipazioni, bomboniere, musiche, allestimento, illuminazione, cake designer ecc ecc).

Poi a settembre il destino ha deciso di farci un regalo di nozze anticipato, il regalo più grande di tutti: io e Luca abbiamo scoperto di aspettare il nostro primo e tanto atteso bambino.

Inutile dire che la primissima persona che ho chiamato dopo la mia ginecologa è stata Vita che senza scomporsi mi ha detto: "non c'è assolutamente problema. Spostiamo tutto di qualche mese oppure di un anno cosi avrete anche il vostro meraviglioso paggetto!" e così è stato

Continua...Parte 2^ clicca QUI

* Ho scelto l'abito nell'estate 2020, nel frattempo sono trascorsi 2 anni durante i quali ho anche avuto una gravidanza...l'ansia di avere forme completamente nuove non mi ha abbandonata fino alla prima prova avvenuta lo scorso maggio. Per fortuna però è filato tutto liscio e con qualche piccola accortezza e grazie alla bravura delle sarte di Atelier Eme, l'abito è calzato a pennello.


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