lunedì 20 febbraio 2023

Una cena speciale: il nostro San Valentino a bordo dell' "Orient Express"

Ma che tratta fate? Wow ho sempre sognato un viaggio su questo treno! Ma quanto avete speso? Da dove siete partiti? Che città toccherete? Queste son solo alcune delle domande e dei commenti che mi avete scritto sui vari social dopo che sabato sera ho pubblicato questo post sulla mia pagina Instagram e su Facebook.


Il titolo del post doveva essere evocativo ed ironico ma molti di voi hanno pensato che fossimo partiti sul treno più famoso della storia. Non vi nascondo che un viaggio sull'Orient Express rappresenta un sogno anche per la sottoscritta ma purtroppo no, non lo abbiamo ancora realizzato.

Quelli che ho pubblicato sono alcuni scatti di una cena unica che io e mio marito ci siamo regalati per il nostro primo San Valentino da "marito e moglie".

Non si tratta del famosissimo treno che collegava, e collega ancora, alcune città meravigliose come Venezia, Parigi, Vienna e Costantinopoli ma di una carrozza ristorante storica molto speciale situata, da pochissimi giorni, alle porte di Bologna.



Si tratta di un’autentica carrozza d’epoca, classe 1921, prototipo del treno reale della famiglia Savoia che dopo decenni di oblio ha ripreso vita grazie ad un attento e meticoloso restauro.

Il Treno Reale – Carrozza Ristorante che oggi fa mostra di sé al Palazzo di Varignana, vi permetterà di immergervi nella raffinata atmosfera dei  “Saloni di Stato” dei “Treni Reali” italiani realizzati tra il 1921 e il 1940 ma anche in quella dei grandi treni di lusso europei realizzati dalla Compagnie Internationale des Wagons-Lits, come appunto il famosissimo Orient Express.

Vi lascio qui il link al sito ufficiale per tutte le info pratiche




La cena prevede 6 portate abbinate ad ognuna delle città toccate dal Treno Reale. L'arredamento, la musica anni 20, l'eleganza del servizio rendono l'atmosfera magica e raffinata.

Per accedere è previsto un dress code formale che se per gli uomini prevede l'abito scuro per le signore rappresenta la perfetta occasione per sfoggiare un elegante look serale magari a tema.

Io ho scelto un abito che strizza l'occhio agli anni 20, abbinato ad una borsetta e ad un'acconciatura in stile.




La deliziosa saletta privée con pannelli dorati in stile chinoiserie alle pareti


La Toilette perfettamente in stile

Plus: il maitre ci ha accolti con un bicchiere di champagne e coccolati durante il "viaggio", illustrando minuziosamente ogni piatto, la storia del treno reale e rendendo la serata piacevole, rilassante e coinvolgente.

Il tocco speciale: il fischio del treno che segna l'inizio del pasto ed il servizio del raffinato menu identico per tutti. (Noi abbiamo chiesto delle piccole modifiche in fase di prenotazione e siamo stati accontentati)

Se amate le atmosfere uniche e cercate un luogo davvero insolito per trascorrere una serata magica e fuori dal tempo, questo è il vostro posto. 



Alcune delle portate assaggiate.



A presto, Alice

PS: per la cronaca, vi lascio anche il link per prenotare alcune tratte dello storico Orient Express. I prezzi partono da €4.500 per la tratta Venezia/Parigi (quella che farei io ad esempio...) che dura una sola notte ed aumentano in base alla sistemazione prescelta. Il viaggio include una luxury accomodation con bagno privato, cena e colazione. 

Vi lascio qualche scatto dal sito ufficiale cosi se volete potete iniziare a sognare .






domenica 22 gennaio 2023

Viaggio a Trieste e Gorizia sulle orme di Madame Royale e degli ultimi Borbone di Francia

Negli ultimi anni, anche grazie alle molte visite organizzate dall'Aimant - Associazione Italiana Maria Antonietta, ho avuto la grande fortuna di visitare luoghi da sogno e dal grandissimo valore storico.
Quello che si è appena concluso però, è stato senza dubbio uno dei viaggi più emozionanti di sempre.

In Italia, come racconto anche nel mio libro, ci sono molte testimonianze più o meno direttamente legate a Maria Antonietta ma a Gorizia, a Nova Gorica per l'esattezza, a cavallo del confine tra Italia e Slovenia c'è forse il luogo più strettamente connesso all'ultima regina di Francia.

Qui infatti, nella cripta di un Monastero che svetta tra verdi colline, si trova la cosiddetta "Piccola Saint Denis": la Cripta dove riposano gli ultimi Borbone di Francia che proprio in questa terra hanno trascorso buona parte del loro travagliato esilio.



Quella al Monastero di Castagnevizza era in realtà solo l'ultima tappa, sebbene per me la più emozionante, di un intero week-end dedicato alla storia dei Borbone e degli Asburgo.

Sabato il nostro gruppo si è dato appuntamento davanti ad uno dei più bei castelli del nostro paese, quello di Miramare a Trieste e qui abbiamo ripercorso le vicende di Massimiliano d'Asburgo e di sua moglie Carlotta che insieme hanno progettato ogni dettaglio di quello che sarebbe dovuto essere il loro rifugio in riva al mare e lontano dalla corte di Vienna. Sempre da qui è salpata l'imperatrice Elisabetta, nota ai più come Sissi, per alcuni dei suoi leggendari viaggi solitari.

Delle meraviglie di questo castello e della nostra straordinaria visita vi parlerò però in un altro post.





Oggi voglio portarvi ancora più lontano ed esattamente a Gorizia, città di confine, dove gli ultimi Borbone di Francia hanno trascorso la parte finale del loro esilio.

In mattinata siamo partiti alla volta di Gorizia per scoprire un luogo che pochi conoscono ma che merita indubbiamente una visita: si tratta del Palazzo Coronini Cronberg, una deliziosa e raffinata residenza di campagna dove nel 1836 trascorse i suoi ultimi giorni di vita Carlo X, conte d'Artois e fratello di Luigi XVI.






Oltre a lui anche gli altri membri della famiglia avevano raggiunto queste terre, all'epoca considerate la "Nizza" dell'Impero Austriaco e tra di essi, anche sua nipote e nuora, Maria Teresa Carlotta di Francia, duchessa d'Angouleme, sfortunata figlia di Luigi XVI e Maria Antonietta.




La storiografia moderna ha quasi dimenticato questa figura austera, (da piccina l'avevano soprannominata "Mousseline la serieuse" per via del suo carattere introverso e altezzoso), triste e segnata da un'infanzia tremenda durante la quale ha visto perire poco a poco tutta la sua famiglia. Aperte le porte della prigione del Tempio, dove era rimasta rinchiusa per gran parte della sua adolescenza, Madame Royale ha iniziato a peregrinare per l'Europa in compagnia dei superstiti della sua famiglia scampati alla lama della ghigliottina: lo zio conte di Provenza, che diverrà poi Luigi XVIII, suo marito il duca d'Angouleme e suo suocero, il futuro Carlo X.

Il loro sarà un esilio lunghissimo, intervallato soltanto dal ritorno in Francia in concomitanza della prima e seconda Restaurazione e del conseguente ritorno sul trono dei due fratelli minori di Luigi XVI. Per un breve periodo Maria Teresa farà le veci di regina (anche se di fatto non avrà mai questo titolo se non per i pochi minuti che separarono la doppia abdicazione di Carlo X e di Luigi XIX, suo marito) e cercherà di ricreare a Parigi quella corte che aveva conosciuto durante la sua felice infanzia a Versailles.


Sulla vita di Maria Teresa è stato scritto pochissimo e di lei si perdono quasi le tracce dopo la liberazione avvenuta nel 1795. In realtà la sua sarà una vita lunga, travagliata e contrassegnata da momenti di grande eroismo. Pur non avendo nulla del fascino della compianta madre, Madame Royale vivrà un'esistenza quasi leggendaria e avvolta nel mistero: una vita ritirata, che la renderà agli occhi di tutta Europa una specie di reliquia vivente dell'ancien regime.

A lei facevano quotidianamente visita i royalisti sparsi un po in tutto il vecchio continente e al momento dell'incontro con la figlia di Luigi XVI, sembrava inevitabile per tutti assumere un tono triste e serioso. Questa tristezza ha indubbiamente segnato tutta la sua vita rendendola una figura sfuggente, ruvida e fuori dal tempo.

Il suo peregrinare toccherà le tappe più disparate: dopo il ritorno a Vienna (periodo considerato da Maria Teresa una seconda prigionia, in seno alla corte che non aveva mosso un dito per salvare la sua famiglia), sposerà suo cugino il duca d'Angouleme e insieme allo zio Luigi XVIII accetterà l'ospitalità dello Zar Paolo I che metterà a loro disposizione Palazzo Mitava in Lettonia. Poi sarà la volta della Polonia e infine dell'Inghilterra dove Maria Teresa riabbraccerà con sincero affetto suo suocero, Carlo X e suo cognato il duca di Berry.

Con la Prima Restaurazione Maria Teresa, dopo ben 20 anni di esilio, può finalmente tornare nella sua patria, la Francia. La sua primissima visita sarà proprio al cimitero della Madeleine dove erano stati sepolti entrambi i suoi amati genitori e dei quali aveva per mesi ignorato la sorte durante la prigionia al Tempio (nelle memorie di Pauline de Tourzel, sua dama di compagnia dai tempi a Versailles, questo momento è raccontato con dovizia di particolari: ho scelto di riproporlo anche nel mio libro e non vi nascondo che ogni volta che lo rileggo mi salgono le lacrime agli occhi)

Luigi XVIII dalle Tuileries, assiste all'ingresso delle armate spagnole, attorniato dalla sua famiglia. 1824

Proprio gli occhi tristi e arrossati di madame Royale furono l'emblema della Restaurazione: durante i 100 giorni, Maria Teresa in viaggio col marito a Bordeaux, inciterà l'esercito a resistere contro l'usurpatore Napoleone suscitando l'ammirazione anche del generale stesso che la definirà: «...l'unico uomo della famiglia dei Borboni».

L'eroina di Bordeaux, esaltata dai royalisti, diviene invece per tutti i liberali un personaggio scomodo ed anacronistico. Con la Seconda Restaurazione, e a causa della scomparsa della moglie del sovrano Luigi XVIII, Maria Teresa è ormai di fatto la figura femminile più importante del regno. Intrappolata in un matrimonio sterile e in una corte volutamente antiquata e contraddistinta da rituali da tempo superati, Maria Teresa ormai quarantenne, continua la sua esistenza come delfina di Francia: alla morte di Luigi XVIII salirà al trono infatti suo suocero Carlo X.

La volontà di Carlo X di riportare indietro le lancette di circa 40 anni causerà lo scoppio della rivoluzione del 1830 e un nuovo definitivo esilio per i Borbone.

Dopo la doppia abdicazione di suo suocero e di suo marito in favore di Enrico V di Chambord, Maria Teresa inizierà un nuovo esilio che toccherà tante terre lontane: dall'Inghilterra alla Scozia, da Praga a Venezia e infine, Gorizia. Qui nel 1836, ospite dei conti Coronini, la famiglia dà il suo addio a Carlo X sorpreso dal colera appena 9 giorni dopo il suo arrivo.



Camera dove morì Carlo X il 6 novembre del 1836

Palazzo Coronini Cronberg conserva ancora oggi al suo interno degli arredi molto ricchi ed è immerso in un tranquillo e rigoglioso giardino all'inglese. Tra le sale più importanti c'è la camera dove morì Carlo X e oggi trasformata in salotto per via di uno scambio di mobilia avvenuto con lo stato francese. In uno dei saloni spiccano alle pareti anche due famosi ritratti opera Ludwig Guttenbrunn e datati 1788: uno rappresenta "Maria Antonietta in veste di Erato" e nell'altro si vedono i suoi due bambini, "Maria Teresa e Luigi Giuseppe", che si tengono per mano nei giardini del Petit Trianon


Il resto della Famiglia troverà alloggio presso il palazzo cittadino che oggi ospita il Grand Hotel Entourage (dal nome dell'entourage che aveva seguito il re Carlo X appunto). In questa dimora Maria Teresa vivrà per ben 9 anni dedicandosi completamente all'educazione dei nipoti ed in particolare del re de facto Enrico d'Artois, prima di partire definitivamente alla volta dell'Austria.




Un bellissimo busto della regina Maria Antonietta si trova proprio all'ingresso del Hotel


Nel castello di Frohsdorf vicino a Vienna, Maria Teresa assiste alla morte del marito avvenuta il 3 giugno del 1844. La scomparsa del suo sposo precede di soli 6 anni quella della stessa Madame Royale che morirà di polmonite il 19 ottobre del 1851 all'età di 70 anni.

Oggi tutti i membri della sua famiglia in esilio riposano insieme a lei nella Cripta del Monastero di Castagnevizza. Qui, in una nicchia situata sotto l'altare centrale della Chiesa, si trovano le tombe di Maria Teresa duchessa d'Angouleme, di re Carlo X, del duca d'Angouleme suo marito, noto come Luigi XIX, quella di suo nipote Enrico V, della moglie e della sorella di lui.




















Un pezzo di Francia adagiato sulle colline al confine tra Italia e Slovenia che abbiamo avuto la fortuna di visitare proprio domenica scorsa insieme gli amici dell'Aimant.

Per omaggiare la duchessa d'Angouleme abbiamo portato un mazzo di rose bianche: il fiore preferito da sua madre Maria Antonietta.



Quello appena concluso è stato per me un viaggio ricco di emozioni e di commozione che ci ha permesso di scoprire una parte della storia di Francia da molti dimenticata ma allo stesso tempo ricca di fascino.

Per leggere il racconto dell'intero week end  vi invito a visitare il blog ufficiale dell'AIMANT mentre per scoprire l'affascinante personaggio di Maria Teresa vi consiglio la toccante biografia scritta dal grande Andre Castelot "Madame Royale" e (purtroppo) disponibile solo in lingua francese.


Di Madame Royale e di un curioso aneddoto che la riguarda legato al bellissimo dipinto di Adolf Ulrik Wertmuller, vi avevo parlato QUI


A presto.

sabato 19 novembre 2022

Un tè regale: le migliori sale da tè di Parigi (ovviamente tutte rigorosamente Marie Antoinette Style)

Eccomi qua, come tutti voi lontana, ormai da troppo tempo, dalla mia amata Parigi,  dalla mia famiglia, dai miei amici più cari e dagli eventi sociali e culturali che da sempre scandiscono e regalano un pizzico di magia alla quotidianità.

Il Covid in questo strano e, per molti di noi, durissimo 2020 ci ha impedito di viaggiare e di vivere la socialità...ma non può impedirci di sognare, di ripercorrere il nostro personale album dei ricordi e soprattutto di prepararci a tutti i futuri viaggi e a tutti i bei momenti che presto ritorneranno (e' una promessa questa)!

Così, in questa giornata gelida e persino imbiancata dalla prima neve, ho deciso di farvi viaggiare un po' almeno con la fantasia e di offrirvi una tazza di tè molto speciale. 

Oggi vi porterò con me a scoprire quelle che, a mio avviso, sono le sale da tè più glamour e soprattutto più  "Marie Antoinette Style" di tutta la ville lumiere. Siete pronti? Partiamo!


Come sapete da diversi anni, nei mesi estivi, organizzo dei viaggi tematici alla volta di Parigi: gli ormai famosi  Maria Antonietta Tour di cui potete leggere QUI.

Tra le tappe proposte non può mai mancare un delizioso tè pomeridiano accompagnato da dolci e pasticcini francesi da gustare in una magnifica sala da té in perfetto stile Maria Antonietta e spesso e volentieri a lei legata da motivi storici.

Tra le sale da tè più famose di Parigi spesso accostate, più che altro per motivi stilistici e scenografici, alla figura di Maria Antonietta, troviamo la famosa maison Ladurée e la sua diretta concorrente Angelina (quest'ultima da pronunciare AngelinA' con accento sulla "A" finale mi raccomando)

Sebbene in entrambi i casi il legame con la sovrana francese non sia propriamente "storico" e diretto, lo stile dei locali, i colori pastello dei dolci proposti e l'atmosfera barocca che si respira nelle sale da té, li rendono la perfette location per una pausa in stile Marie Antoinette.





Nel caso di Ladurée, la scelta della regista americana Sofia Coppola di inondare la sua pellicola con coloratissimi macarons (i dolcissimi e telegenici biscotti meringati nati però molti decenni dopo la regina Maria Antonietta) ha sicuramente aiutato a rendere globalmente famoso il marchio.

 

Angelina e Ladurée vantano diversi locali sparsi in tutta la Ville Lumiere e, nel caso di Angelina, persino due deliziosi salon situati proprio all'interno della Reggia di Versailles...più regale di cosi?


Angelina rue de Rivoli, Paris


 

Una delle mie tappe gourmande parigine preferite è rappresentata però da un luogo davvero speciale e sofisticato che conserva al suo interno anche una super chicca dal grande valore storico.

Si tratta della sala da tè, recentemente ribattezzata proprio Cafè Antonia, del superbo e lussuosissimo Hotel Le Bristol di Parigi. Annoverato nella top five degli hotel di lusso della Ville Lumiere, l'hotel Le Bristol apre la sua sala anche ad un pubblico esterno.

Café Antonia presso l'hotel Le Bristol di Parigi

Dopo una calorosa ed impeccabile accoglienza, si viene elegantemente accompagnati in un meraviglioso salone situato al pian terreno illuminato da luci soffuse e allietati dalla melodia di un'arpista o di un pianista ma soprattutto dove fa bella mostra di se un maestoso ritratto della Regina Maria Antonietta.


Il ritratto della regina troneggia e domina questo elegante salone dove è possibile gustare tè di altissima qualità accompagnati da piccola pasticceria francese dolce o salata.
Marie Antoinette au Livre. Francois-Hubert Drouais 1781

                                        

So che vi starete chiedendo: e il conto? Beh diciamo che il tutto è in linea con il luogo senza però essere inaccessibile e poi non capita tutti i giorni di gustare un ottimo tè in compagnia di uno dei più bei ritratti della Reine, o no?

Tra le sale da tè dal ricchissimo valore storico e artistico non posso non inserire il meraviglioso Café Jacquemart-Andre. Come si evince dal nome, si tratta del lussuoso e opulento cafè del museo Jacquemart-André che vanta al suo interno dipinti, arredi e moltissimi oggetti d'arte del XVIII secolo.






                                     

L'arredamento in pieno stile Luigi XV, il soffitto affrescato dal Tiepolo e le strepitose torte che qui servono in porzioni davvero generose (e molto poco parigine) vi regaleranno una pausa unica e raffinata, da abbinare assolutamente alla visita al Museo! Per questo, e anche per i molti dolci ricordi che mi legano a questo luogo, il Cafè Jacquemart-Andrè è sicuramente una delle mie sale da té preferite di Parigi.

Dulcis in fundo vorrei menzionare la sala da tè forse più legata di tutte alla figura di Maria Antonietta e cioè quella di Nina's Paris.


Nina's Marie Antoinette. Paris 


Situata in pieno centro, a due passi dalla chiccosissima Place Vendome, Nina's Marie Antoinette è l'unica sala da tè che vanta una materia prima davvero unica. La miscela dei loro pregiati tè è prodotta direttamente con i fiori e frutti del Potager du Roi della Reggia di Versailles. Tra le originali ricette qui proposte potrete gustare anche la deliziosa torta Marie Antoinette, dal leggero profumo di rosa ed ispirata ad una ricetta originale molto apprezzata dalla sovrana.

                                     

La visita al salon de tè Nina's Marie Antoinette vi permetterà inoltre di ammirare dal vivo dei cimeli unici come il busto della Regina scolpito dal Felix Lecomte nel 1783, la replica di una scarpetta appartenuta alla sovrana e persino una sua lettera originale e datata 1777.

                                     


                        

Volevo inoltre sottolineare la grandissima cortesia e il caloroso benvenuto che le ragazze di Nina's Marie Antoinette, in particolare Corinne e Charlotte, ci hanno riservato durante la nostra visita: siamo state letteralmente coccolate e ricevute in maniera impeccabile ed affettuosa ecco perché, tra tutti le sale da tè della Ville Lumiere, Nina's Marie Antoinette si piazza sicuramente al primo posto nella mia classifica personale.

            




Immagino che arrivati a questo punto avrete sicuramente voglia di partire per Parigi e di gustarvi una deliziosa tazza di té in uno di questi luoghi meravigliosi, o sbaglio?

 Io intanto ho acceso il bollitore...

A presto con un post speciale dedicato al Natale a Versailles. Vi aspetto.

Alice


























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