Versailles Secret Parte 1: la nostra visita super esclusiva allo Chateau de Versailles. Attici Chimay e Appartamenti Privati della Regina

Ci sono giornate che si aspettano con enorme impazienza, giornate che quando arrivano ci travolgono e ci lasciano storditi, giornate che vorremmo non finissero mai. 
Ogni mattina io mi sveglio e accendo il pc: dopo aver controllato le mail e sbrigato qualcosa di più "serio" entro nella mia pagina Facebook e mi metto alla ricerca di bellissime foto da postare per augurare il buongiorno ai followers della pagina che come me adorano il '700, Maria Antonietta e soprattutto uno dei luoghi più incredibili che esista al mondo: lo Chateau de Versailles.





Forse vi apparirò banale, noiosa, ripetitiva ma quel luogo suscita in me moltissime emozioni differenti e non credo mi stancherò mai di studiarlo, scoprirlo, ammirarlo, visitarlo.

Ora cercate di immaginare cosa significhi per me poter andare fisicamente a Versailles. Il giorno che aspetto con impazienza per tutto l'anno, il giorno che vorrei non finisse mai e che ripeterei all'infinito per me è proprio questo: il giorno in cui finalmente vado a visitare il luogo che preferisco al mondo.

Scrivo questo preambolo nella speranza di aiutarvi a comprendere almeno in parte il mio stato d'animo e l'amore che ho per questo posto da sogno, in modo che possiate capire cosa ha significato per la sottoscritta la giornata del 7 agosto 2014 quando, insieme ad un gruppo di Veri Appassionati di Maria Antonietta, ho avuto la straordinaria opportunità di visitare tutto ciò che avevo sempre sognato di visitare.

Una serie di piccole fortune, di coincidenze e strani allineamenti astrali hanno permesso quello che ora vi racconterò.

Per capire a pieno la straordinarietà della cosa dove tener presente che Versailles non è solo un museo o un semplice castello: Versailles è il palazzo più famoso del mondo! Ogni giorno migliaia di turisti provenienti da tutto il globo, spesso armati della sola macchina fotografica più che di un vero e proprio interesse, invadono la reggia e quest'anno credo di aver assistito al picco massimo di affluenza mai registrato durante le mie visite.

Gente, gente e ancora gente, ovunque. Siamo arrivati di buon'ora come al solito: la reggia non apre prima delle 9.00, la nostra visita era fissata per le 10.15 e noi alle 8.15 eravamo già li pronti e col sorriso stampato in volto. Svoltato l'angolo del boulevard de Paris, il vialone che conduce dalla stazione al castello, non potevo creder ai miei occhi: c'era già un doppio serpentone di turisti pronti ad assalire le biglietterie e le sale della reggia!


Foto Credit Noemi Binago
Ho ringraziato il cielo per i biglietti e gli ingressi privilegiati che avevamo a nostra disposizione, altrimenti saremmo dovuto restare in fila per delle ore!

Uno dei molti vantaggi di partire in gruppo è proprio quello di godere di ingressi privilegiati oltre al fatto di poter usufruire di visite guidate esclusive e che valgono di gran lunga il prezzo (sebbene piuttosto alto) del biglietto.

Quindi eccomi la, armata di scarpe comode (eccezione che faccio solo per Versailles :-D), biglietti e macchina fotografica, pronta a gustare, insieme a tutti gli emozionatissimi partecipanti al Maria Antonietta Tour 2014, questa bellissima giornata.




La primissima sorpresa del giorno (quella positiva intendo, non la fila da shock) è stata scoprire che il nostro conferencier sarebbe stato lo stesso dello scorso anno, che tutti noi avevamo adorato e che avevamo sperato di rincontrare: Monsieur Sylvain Postolle, il magnifico, adorabile e preparatissimo Sylvain Postolle.

eccomi super felice insieme a Monsieur Postolle. Foto Credit Teresa Occhionorelli
Dovete sapere che prima di ogni partenza, quando sono in piena fase organizzativa, solitamente tempesto di mail i vari musei con richieste più o meno accontentabili: quest'anno avevo domandato alla reggia la cortesia di potere vedere un ritratto di Maria Antonietta non esposto al pubblico. Si trattava del mio ritratto preferito in assoluto, quello di cui vi avrò già parlato un milione di volte, l'incompiuto, vero, sublime, incredibile ritratto eseguito nel 1791 da Alexander Kucharsky. 
La reggia aveva preso tempo e alla fine mi aveva risposto con un laconico: "C'est pas possible Madame". Pace. 

Mi ero quasi rassegnata quando al suo arrivo nella sala d'attesa, Monsieur Postolle mi ha salutata e mi ha chiesto: 
" E lei che ha fatto domanda per vedere il ritratto di Kucharsky"? Io balbetto un incerto "Oui..."
"Ok Madame faremo il possibile per mostrarglielo ma non siamo sicuri si trovi dove dovrebbe..."

Sarà stata l'emozione, la stanchezza e l'inevitabile tensione che caratterizza ogni Tour, fatto sta' che sono scoppiata a piangere davanti a tutti e soprattutto davanti al conferencier e sono riuscita a malapena a biascicare solo un singhiozzante "Vraiment??... Merci Monsieur. Merci".

Non sapevo cosa dire...ero solo tanto, tanto felice.

Dopo una breve attesa e muniti di auricolare (l'unica che ancora non ha capito come si appoggi all'orecchio sono io), scavalchiamo la solita ressa della Cour de Marbre e iniziamo la prima delle 2 visite prestiges della giornata: quella attesissima agli Appartamenti Privati della Regina.



 Prima però dovevamo scoprire dov'era finito il "mio" ritratto. Con grandissima sorpresa di tutti, il conferencier infila una scalinata a me completamente sconosciuta e come per magia entriamo in una parte del castello che avevo sempre e solo visto in (poche) foto: gli Attici Chimay.



Foto Credit Daniela Orlandi


Gli Attici Chimay prendono il nome da Madame Laure-Auguste de Fitz-James Principessa di Chimay, dama d'onore della regina Maria Antonietta che nel 1775 rilevò la prestigiosissima carica ricoperta fino ad allora dall'odiatissima Madame Etiquette. La principessa era una donna irreprensibile, devota, molto apprezzata da Maria Antonietta che la volle al suo fianco (la dama d'onore aveva moltissime mansioni e godeva di grandissimi privilegi) fino alla caduta della monarchia. Il suo appartamento, uno dei più ampi di tutto il castello, era dotato di ben 12 stanze e si trovava proprio sopra agli Appartamenti della Regina, Sotto il regno di Luigi Filippo l'appartamento venne trasformato in Museo dedicato alla Rivoluzione e al Primo Impero.


Madame Laure-Auguste de Fitz-James Principessa di Chimay
La porta dietro di noi si è chiusa e tutti insieme abbiamo iniziato a guardarci intorno ancora increduli e a cercare il famoso ritratto che, ahimè, non siamo riusciti a trovare da nessuna parte. In compenso abbiamo avuto modo di sbirciare questa parte del castello interamente dedicata alla Rivoluzione e i bellissimi dipinti qui esposti, tra cui l'incompiuto "Giuramento della Pallacorda" di David.









Monsieur Postolle era mortificato e mi promise che avrebbe fatto il possibile per ritrovare il ritratto durante la pausa tra le due visite. Onestamente ero cosi felice di aver visto gli Attici Chimay e del fatto che dovevamo ancora visitare luoghi ancora più straordinari, che non ci sono rimasta affatto male.

Lasciati gli Attici Chimay siamo entrati nel luogo che tutti noi aspettavamo con maggiore trepidazione: gli Appartamenti Privati della (nostra) Regina. Le foto che ho scattato non sono un granchè: molte sale erano semibuie e noi eravamo pur sempre 20 persone in ambienti spesso minuscoli. 

Ecco qua la prima parte della nostra visita agli Appartamenti Privati di Maria Antonietta 2014, di cui vi ho già parlato ampiamente anche QUI, QUI e QUI.

Abbiamo iniziato dalle sale del Pianoterra. Qui si trova la Stanza dei Ritratti dove dalle pareti color cremisi, spiccano alcune autentiche meraviglie.


La famiglia Imperiale d'Austria . Ritratto di Martin van Meythens. 

Maria Tersa di Savoia-Carignano, Principessa di Lamballe. 
Ritratto di Antoine Francois Callet 
Centrotavola che addobbava il tavolo nuziale di Luigi XVI e Maria Antonietta il 16 maggio 1770

La sala successiva è la Camera da Letto che la regina amava usare quando voleva avere una maggiore privacy e passare del tempo coi suoi bambini, per questo è anche detta la Stanza dei Bambini.


Marie-Antoinette, reine de France 1788 Elisabeth Vigée Lebrun

Marie-Antoinette, reine de France à cheval 1783  Brun de Versoix, detto Louis-Auguste Brun,

Marie-Thérèse Charlotte de France, dite Madame Royale et son frère, le dauphin Louis-Joseph Xavier François de France 1784 Elisabeth Vigée Lebrun

Baule con il corredo per la nascita del delfino
L'ultimo ambiente del piano terra è la raffinata Sala da Bagno dalle delicate boiseries celesti. La struttura del letto alla Polonaise proviene dalla camera di Luigi XVI a Compiegne.


Sala da Bagno del Pianoterra








Attraverso un dedalo di minuscoli corridoi siamo poi saliti al piano nobile. Qui si trovano alcune delle più famose sale degli Appartamenti Privati della sovrana come il magnifico Cabinet Doré ( di cui potete leggere QUI), le Biblioteche e il delizioso Cabinet de la Meridienne (di cui vi avevo parlato QUI) al momento in restauro.



Antichambre detta anche Piccola Biblioteca

Cabinet Doré
La seconda sorpresa della giornata riguarda proprio questo minuscolo Cabinet: sapevo bene fosse in restauro e per quest'anno mi ero rassegnata a non poterlo ammirare. Il nostro mitico conferencier invece, in barba alle scale buttate in mezzo alla stanza, ai secchi di vernice e ai restauratori intenti a lavorare, ci ha permesso di dare una sbirciatina e ci ha persino svelato alcune chicche sul futuro aspetto che avrà il Cabinet....ero senza parole!

Biblioteca


Foto Credit Claudio Riosa
Abbiamo poi attraversato il famoso Corridoio dal quale la regina scappò la notte del 6 ottobre 1789 dalla furia dei Parigini e che si affaccia proprio sulla minuscola porta che si apre sulla Chambre della Reine. Non c'è niente da fare: se dovessi decidere qual'è il momento più emozionate della visita agli Appartamenti Privati credo che sceglierei proprio questo. C'è bisogno di dire il perchè?



Foto Credit Noemi Binago



Io e Daniela...in estasi. Foto Credit Noemi Binago
 Appena ripresi dall'emozione di questa vista il conferencier apre una porta situata proprio lungo il corridoio e sorpresa delle sorprese ci mostra quelle che molto probabilmente furono le Stanze del conte di Fersen. Per sapere di più su queste stanze e sul conte vi invito a leggere questo post interamente dedicato QUI.




Eravamo già felicissime per le meraviglie che avevamo appena avuto modo di ammirare mai pensando che il resto della visita sarebbe stato ancora più straordinario

Continua....QUI

Commenti

  1. Bellissimo...sarà stata sicuramente una grande emozione. Ma perchè queste sale non le aprono al pubblico? non riesco a capirlo! Eppure meriterebbero davvero di essere visitate!!!

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    1. Fiamma si lo è stato :-) Non le aprono semplicemente perchè sono troppo piccole e delicate e lasciare entrare quell'orda disumana che ultimamente assale ogni giorno Versailles le distruggerebbe in pochissimo tempo. Fanno benissimo ad aprirle solo con visita guidata! L'unico problema è che si fa fatica ad organizzare in anticipo e a prenotare queste visite..quello si ;-)
      Un bacione grande grazie per la visita.
      Alice

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  2. Un giorno perfetto sotto ogni punto di vista! <3 Secondo me la Reine da lassù ci ha messo lo zampino ^__^

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    1. Carissima Mary...l'ho pensato anch'io sai? ;-)
      Un abbraccio grande. Alice

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  3. Che meraviglia entrare in questi appartamenti, sono così intimi, deliziosi e pieni di cose intetessanti.Hai avuto anche una guida straordinaria, la mia quel giorno se non era per mia mamma che mastica un po il francese, rimanevo nel'atrio...Ah stile francesi! Attendo i prossimi post,per essere un po lì con voi anche se non c'ero!

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    1. Si siamo stati molto fortunati a beccare per la seconda volta lo stesso, magnifico, conferencier! In ogni caso io preferisco la visita in inglese: molto più chiara, almeno per me. ;-)
      Un bacione grande Jana.
      Alice

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    2. Ah sicuramente riesco a capire di più, la mia guida agli appartamenti del re lo parlava chiaramente scandendo bene le frasi, magari ci fosse stata anche per quelli della reine.....

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