Madame du Barry: luci ed ombre della dernière favorite royale.
Ammettiamolo, per moltissimi fan di Maria Antonietta quello di Jeanne Becu, passata alla storia come Madame du Barry, è un personaggio scomodo e decisamente antipatico.
Prostituta senza scrupoli, perfida nemica della giovane e ingenua delfina, subdola amante del vecchio e donnaiolo re Luigi XV; per le giovanissime generazioni ha l'atteggiamento volgare e il linguaggio scurrile di Asia Argento del film Marie Antoinette di Sofia Coppola mentre per quelli della mia generazione è la bellissima ma diabolica antagonista del cartone animato Lady Oscar.
Ma chi era davvero Madame du Barry?
Marie Jeanne Becù, nota anche come Mademoiselle Lange (o meglio l'Ange - l'Angelo) dal nome del frate francescano (fratello Ange) con cui si dice sua madre l'avesse concepita, nacque in Lorena nel 1743. Figlia dell'amore e senza padre, Jeanne crebbe in un convento di Parigi, città dove sua madre si era trasferita in cerca di fortuna. Uscita dal convento, a soli 15 anni dovette iniziare a cavarsela da sola e a tal fine si adattò ai lavori più svariati: domestica, parrucchiera, commessa in un negozio di moda.
Bellissima e dotata di una fisicità prorompente, Jeanne capì ben presto che per assomigliare alle signore ingioiellate ed eleganti che vedeva sfilare per le strade di Parigi, avrebbe dovuto mettere a frutto ciò che di più bello la natura le aveva donato: il suo corpo. Sarà Jean-Baptiste du Barry a fare di lei una vera e propria prostituta d'alto bordo. Amante della bella vita e perennemente indebitato, Monsieur du Barry capì che Jeanne poteva essere la sua gallina dalle uova d'oro.
Gli uomini rimanevano letteralmente abbagliati e completamente soggiogati dalle sue doti amatorie e il suo sfruttatore non esitò ad offrirla ai più grandi signori dell'epoca, tra i quali c'era anche il settantenne duca di Richelieu: amico fidato del re che dalla morte di Madame de Pompadour era alla ricerca di una degna sostituta capace di conquistare il cuore del sovrano.
In quel periodo il vecchio Luigi XV sembrava essere ormai stanco di tutto: aveva perduto nell'arco di un paio d'anni molti membri della sua famiglia, tra cui suo figlio, suo nipote e sua moglie Maria Leczynska, e la malinconia che da sempre lo affliggeva sembrava avere avuto la meglio su di lui.
Grazie alla complicità del leggendario Le Bel, valletto de Chambre del re e suo fedele procacciatore di amanti, la du Barry venne fatta sfilare sotto al naso del Bien Aimé che ne rimase immediatamente folgorato.
E come poteva essere altrimenti? Così la descrive il Principe de Ligne all'epoca del suo ingresso a Versailles:
"E' alta, ben fatta, di un biondo incantevole. Ha la fronte alta, begli occhi, sopracciglia armoniose, viso ovale, con delle piccole fossette sulle guance che la rendono provocante come nessun'altra; la bocca pronta al riso, la pelle fine, un petto che confonde tutte le altre, suggerendo a molte di sottrarsi a un confronto"
Le vere doti dell'Ange però vennero svelate al sovrano lontano dagli ori della Galerie des Glaces e tra le più confortevoli mura della camera da letto: Luigi XV rimase letteralmente stordito dalle prodezze della sua amante e rivelò al duca di Noailles che nessuna delle innumerevoli amanti che aveva avuto era mai riuscita a suscitargli sensazioni simili. Il duca fece notare al vecchio sovrano che "Sua Maestà non è mai stato in un bordello."
Ecco, questo era il vero nodo della questione. La du Barry non era una delle tante giovani aristocratiche che erano state spinte nel letto del sovrano, ne una borghese -ma pur sempre rispettabile- Pompadour: la du Barry era una vera e propria prostituta e la sua presenza a corte, inammissibile.
Al vecchio re che sembrava rinato dopo l'incontro con la sensuale22enne, tutto ciò non importava: "A me piace e tanto basta!"
Venne data in sposa al fratello scapolo dello stesso du Barry già nel 1768, le venne concesso prontamente il titolo di contessa e prese da subito possesso degli appartamenti a Versailles lasciati liberi dal povero Le Bel, morto improvvisamente quell'anno.
Gli Appartamenti occupati da madame du Barry per la durata quinquennale del suo soggiorno a Versailles, riflettono ancora oggi la sua personalità ma anche il potere che aveva raggiunto.
Odiatissima dal duca di Choiseul (il ministro degli Esteri che aveva favorito le nozze della delfina Maria Antonietta con Luigi Augusto) che sperava di infilare nel letto del re sua sorella, la duchessa de Gramont, e che a causa dell'arrivo dell'Ange vide il progetto sfumare, l'ex prostituta, che in realtà voleva restare fuori dagli intrighi di corte e godersi a pieno i vantaggi della sua nuova posizione, aveva però molti nemici.
Suo malgrado Jeanne divenne infatti il punto di riferimento di un'intera fazione, quella che voleva l'eliminazione di Choiseul da corte, e allo stesso tempo bersaglio preferito di tutti coloro che da tempo non condividevano la politica del vecchio sovrano, non più così "Beneamato" ne dalla corte, ne dal suo popolo.
Nel bel mezzo di questa guerra di corte era giunta a Versailles nel 1770 la giovane Maria Antonietta. Risucchiata in un turbinio di chiacchiere, maldicenze e fazioni, la giovane delfina sembrò quasi da subito mal tollerare la presenza a palazzo di questa prostituta: "Questa sciocca creatura per il quale il re ha una così insopportabile debolezza."
L'avversione di Maria Antonietta nei confronti della du Barry nasceva principalmente da 3 diversi fattori:
- i rigidi principi morali cui era stata cresciuta alla corte di Vienna che le impedivano di ammettere la presenza di una donna del genere a corte;
- l'ovvia avversione per il clan anti-choiseul, contrario all'alleanza con l'Austria
- la serie infinita di pettegolezzi e maldicenze che aveva ascoltato negli Appartamenti delle Zie di suo marito, les Mesdames de France, all'epoca dotate di un grande ascendente nei confronti della giovane delfina e note avversarie di madame du Barry che non avevano perso tempo a riportare voci secondo le quali nei salotti della du Barry si leggevano lettere denigratorie nei confronti di sua madre, Maria Teresa d'Austria, scritte dal principe di Rohan (all'epoca ambasciatore presso la corte austriaca)
Tutti sappiamo quanto l'atteggiamento ostile di Maria Antonietta nei confronti della du Barry fosse sul punto di causare un vero guaio diplomatico e possiamo solo immaginare quanto fu dura per la giovane e testarda delfina rivolgere all'amante del re quelle poche parole, ormai divenute leggendarie, il giorno di Capodanno del 1772:
"Il y a bien du monde aujourd'hui a Versailles" ("C'è tanta oggi qui a Versailles")
Pare che in realtà i rapporti tra le due dame col passare degli anni si ammorbidirono anche se Maria Antonietta continuò a rifiutare i doni dell'amante del vecchio re e accolse con sollievo il suo allontanamento dalla corte all'indomani della morte del sovrano nel 1774.
Dopo essere stata spedita in convento, madame du Barry ottenne da Luigi XVI la grazia di poter ritornare nel suo rifugio di Louveciennes, donatole dal re anni prima insieme ad una pensione e ad un numero impressionante di gioielli, oggetti e opere d'arte che adornavano la sua deliziosa dimora a due passi da Parigi.
Qui Jeanne continuò a condurre un'esistenza serena e a ricevere ospiti illustri (persino Giuseppe II durante il suo soggiorno a Versailles si sentì in dovere di rendere omaggio all'ex amante di Luigi XV con grande disappunto di sua sorella.) La sua condizione privilegiata non le fece però mai dimenticare le origini umili e per tutta la vita madame du Barry continuò a fare molta beneficenza, ad elargire favori e ad aiutare quanti chiedevamo il suo soccorso e la sua intercessione.
Lo scoppio della Rivoluzione però travolse anche lei. Derubata di molti suoi gioielli scoprì che questi erano stati rivenduti in Inghilterra. Decisa a recuperare quanto le apparteneva, si recò più volte sul (nemico) suolo inglese, destando i sospetti dei rivoluzionari.
Arrestata nel settembre del 1793, dopo essere tornata in Francia per difendere la sua amata Louveciennes posta sotto sequestro dal governo rivoluzionario, venne rinchiusa nella prigione di Sainte Pélagie.
Trasferita alla Conciergerie per essere poi processata, venne condannata alla ghigliottina l'8 dicembre dello stesso anno dall'implacabile Fouquier-Tinville . La gioia di vivere dipinta sul viso benevolo e la bellezza ancora intatta alla soglia dei 50 anni, colpirono tutti coloro che erano giunti in Place de la Concorde per assistere alla fine della favorita di Luigi XV. A differenza di molti altri importanti personaggi avviatisi prima di lei al patibolo, nel momento finale le mancò il coraggio: implorò pietà, pianse e gridò cercando la grazia della folla presente creando una grande commozione. La scena pietosa spinse il boia ad accelerare la fine del supplizio ignorando quella che fu la sua estrema richiesta:
"Vi prego Monsieur aspettate ancora un momento."
Oggi i resti di madame du Barry, inizialmente sepolti nel Cimitero della Madeleine, riposano probabilmente nelle Catacombe di Parigi.
Il suo stile floreale, delicato e già rivolto al gusto neoclassico, cosi moderno e così simile a quello reso poi famoso da Maria Antonietta è rimasto impresso in molti dei raffinati oggetti di cui si circondò e nell'arredamento dei suoi sublimi e ricchi Appartamenti situati al secondo piano dello Chateau de Versailles proprio di fianco a quello del re.
Vi lascio con alcune delle foto scattate nell'ambito della visita agli Appartamenti di madame du Barry (insieme ad altre provenienti dal web) durante il nostro Maria Antonietta Tour 2014.
Prostituta senza scrupoli, perfida nemica della giovane e ingenua delfina, subdola amante del vecchio e donnaiolo re Luigi XV; per le giovanissime generazioni ha l'atteggiamento volgare e il linguaggio scurrile di Asia Argento del film Marie Antoinette di Sofia Coppola mentre per quelli della mia generazione è la bellissima ma diabolica antagonista del cartone animato Lady Oscar.
Ma chi era davvero Madame du Barry?
Madame du Barry by Elisabeth Vigée Lebrun. 1781 |
Madame du Barry par Drouais |
Bellissima e dotata di una fisicità prorompente, Jeanne capì ben presto che per assomigliare alle signore ingioiellate ed eleganti che vedeva sfilare per le strade di Parigi, avrebbe dovuto mettere a frutto ciò che di più bello la natura le aveva donato: il suo corpo. Sarà Jean-Baptiste du Barry a fare di lei una vera e propria prostituta d'alto bordo. Amante della bella vita e perennemente indebitato, Monsieur du Barry capì che Jeanne poteva essere la sua gallina dalle uova d'oro.
Gli uomini rimanevano letteralmente abbagliati e completamente soggiogati dalle sue doti amatorie e il suo sfruttatore non esitò ad offrirla ai più grandi signori dell'epoca, tra i quali c'era anche il settantenne duca di Richelieu: amico fidato del re che dalla morte di Madame de Pompadour era alla ricerca di una degna sostituta capace di conquistare il cuore del sovrano.
In quel periodo il vecchio Luigi XV sembrava essere ormai stanco di tutto: aveva perduto nell'arco di un paio d'anni molti membri della sua famiglia, tra cui suo figlio, suo nipote e sua moglie Maria Leczynska, e la malinconia che da sempre lo affliggeva sembrava avere avuto la meglio su di lui.
Louis XV, le Bien Aime en armure Maurice Quentin de La Tour (1748) |
Grazie alla complicità del leggendario Le Bel, valletto de Chambre del re e suo fedele procacciatore di amanti, la du Barry venne fatta sfilare sotto al naso del Bien Aimé che ne rimase immediatamente folgorato.
E come poteva essere altrimenti? Così la descrive il Principe de Ligne all'epoca del suo ingresso a Versailles:
"E' alta, ben fatta, di un biondo incantevole. Ha la fronte alta, begli occhi, sopracciglia armoniose, viso ovale, con delle piccole fossette sulle guance che la rendono provocante come nessun'altra; la bocca pronta al riso, la pelle fine, un petto che confonde tutte le altre, suggerendo a molte di sottrarsi a un confronto"
François-Hubert Drouais, Portrait de la comtesse Du Barry en Flore (1769) |
Ecco, questo era il vero nodo della questione. La du Barry non era una delle tante giovani aristocratiche che erano state spinte nel letto del sovrano, ne una borghese -ma pur sempre rispettabile- Pompadour: la du Barry era una vera e propria prostituta e la sua presenza a corte, inammissibile.
Al vecchio re che sembrava rinato dopo l'incontro con la sensuale22enne, tutto ciò non importava: "A me piace e tanto basta!"
Venne data in sposa al fratello scapolo dello stesso du Barry già nel 1768, le venne concesso prontamente il titolo di contessa e prese da subito possesso degli appartamenti a Versailles lasciati liberi dal povero Le Bel, morto improvvisamente quell'anno.
Gli Appartamenti occupati da madame du Barry per la durata quinquennale del suo soggiorno a Versailles, riflettono ancora oggi la sua personalità ma anche il potere che aveva raggiunto.
Madame du Barry par Drouais |
Jean-Baptiste-André Gautier d’Agoty, Madame du Barry , 1771 |
Madame du Barry by Jean-Baptiste Greuze. Circa 1770s |
Odiatissima dal duca di Choiseul (il ministro degli Esteri che aveva favorito le nozze della delfina Maria Antonietta con Luigi Augusto) che sperava di infilare nel letto del re sua sorella, la duchessa de Gramont, e che a causa dell'arrivo dell'Ange vide il progetto sfumare, l'ex prostituta, che in realtà voleva restare fuori dagli intrighi di corte e godersi a pieno i vantaggi della sua nuova posizione, aveva però molti nemici.
Suo malgrado Jeanne divenne infatti il punto di riferimento di un'intera fazione, quella che voleva l'eliminazione di Choiseul da corte, e allo stesso tempo bersaglio preferito di tutti coloro che da tempo non condividevano la politica del vecchio sovrano, non più così "Beneamato" ne dalla corte, ne dal suo popolo.
Nel bel mezzo di questa guerra di corte era giunta a Versailles nel 1770 la giovane Maria Antonietta. Risucchiata in un turbinio di chiacchiere, maldicenze e fazioni, la giovane delfina sembrò quasi da subito mal tollerare la presenza a palazzo di questa prostituta: "Questa sciocca creatura per il quale il re ha una così insopportabile debolezza."
L'avversione di Maria Antonietta nei confronti della du Barry nasceva principalmente da 3 diversi fattori:
- i rigidi principi morali cui era stata cresciuta alla corte di Vienna che le impedivano di ammettere la presenza di una donna del genere a corte;
- l'ovvia avversione per il clan anti-choiseul, contrario all'alleanza con l'Austria
- la serie infinita di pettegolezzi e maldicenze che aveva ascoltato negli Appartamenti delle Zie di suo marito, les Mesdames de France, all'epoca dotate di un grande ascendente nei confronti della giovane delfina e note avversarie di madame du Barry che non avevano perso tempo a riportare voci secondo le quali nei salotti della du Barry si leggevano lettere denigratorie nei confronti di sua madre, Maria Teresa d'Austria, scritte dal principe di Rohan (all'epoca ambasciatore presso la corte austriaca)
Tutti sappiamo quanto l'atteggiamento ostile di Maria Antonietta nei confronti della du Barry fosse sul punto di causare un vero guaio diplomatico e possiamo solo immaginare quanto fu dura per la giovane e testarda delfina rivolgere all'amante del re quelle poche parole, ormai divenute leggendarie, il giorno di Capodanno del 1772:
"Il y a bien du monde aujourd'hui a Versailles" ("C'è tanta oggi qui a Versailles")
Pare che in realtà i rapporti tra le due dame col passare degli anni si ammorbidirono anche se Maria Antonietta continuò a rifiutare i doni dell'amante del vecchio re e accolse con sollievo il suo allontanamento dalla corte all'indomani della morte del sovrano nel 1774.
Dopo essere stata spedita in convento, madame du Barry ottenne da Luigi XVI la grazia di poter ritornare nel suo rifugio di Louveciennes, donatole dal re anni prima insieme ad una pensione e ad un numero impressionante di gioielli, oggetti e opere d'arte che adornavano la sua deliziosa dimora a due passi da Parigi.
Pavillon de la Musique a Louveciennes |
Vista dagli Appartamenti di madame du Barry a Versailles |
Appartamento di madame du Barry |
Mobili appartenuti a madame du Barry. Louvre. sale XVIII siecle Foto Alice Mortali |
Dettaglio del monogramma di madame du Barry su un pezzo del servizio di porcella di Sevres. Musée des Arts Decoratifs. Paris |
Qui Jeanne continuò a condurre un'esistenza serena e a ricevere ospiti illustri (persino Giuseppe II durante il suo soggiorno a Versailles si sentì in dovere di rendere omaggio all'ex amante di Luigi XV con grande disappunto di sua sorella.) La sua condizione privilegiata non le fece però mai dimenticare le origini umili e per tutta la vita madame du Barry continuò a fare molta beneficenza, ad elargire favori e ad aiutare quanti chiedevamo il suo soccorso e la sua intercessione.
Lo scoppio della Rivoluzione però travolse anche lei. Derubata di molti suoi gioielli scoprì che questi erano stati rivenduti in Inghilterra. Decisa a recuperare quanto le apparteneva, si recò più volte sul (nemico) suolo inglese, destando i sospetti dei rivoluzionari.
Arrestata nel settembre del 1793, dopo essere tornata in Francia per difendere la sua amata Louveciennes posta sotto sequestro dal governo rivoluzionario, venne rinchiusa nella prigione di Sainte Pélagie.
Trasferita alla Conciergerie per essere poi processata, venne condannata alla ghigliottina l'8 dicembre dello stesso anno dall'implacabile Fouquier-Tinville . La gioia di vivere dipinta sul viso benevolo e la bellezza ancora intatta alla soglia dei 50 anni, colpirono tutti coloro che erano giunti in Place de la Concorde per assistere alla fine della favorita di Luigi XV. A differenza di molti altri importanti personaggi avviatisi prima di lei al patibolo, nel momento finale le mancò il coraggio: implorò pietà, pianse e gridò cercando la grazia della folla presente creando una grande commozione. La scena pietosa spinse il boia ad accelerare la fine del supplizio ignorando quella che fu la sua estrema richiesta:
"Vi prego Monsieur aspettate ancora un momento."
Oggi i resti di madame du Barry, inizialmente sepolti nel Cimitero della Madeleine, riposano probabilmente nelle Catacombe di Parigi.
Il suo stile floreale, delicato e già rivolto al gusto neoclassico, cosi moderno e così simile a quello reso poi famoso da Maria Antonietta è rimasto impresso in molti dei raffinati oggetti di cui si circondò e nell'arredamento dei suoi sublimi e ricchi Appartamenti situati al secondo piano dello Chateau de Versailles proprio di fianco a quello del re.
Vi lascio con alcune delle foto scattate nell'ambito della visita agli Appartamenti di madame du Barry (insieme ad altre provenienti dal web) durante il nostro Maria Antonietta Tour 2014.
Per approfondire:
A presto! Alice
A presto! Alice
Antichambre |
Lit de Madame du Barry Foto Alice Mortali |
Salon Madame du Barry Foto Ganymede |
Lit Madame du Barry. Foto Alice Mortali |
Foto Alice Mortali |
Biblioteca. Foto Alice Mortali |
Salle a manger. Foto Noemi Binago |
Sala da Bagno. Foto Flickr |
Foto Chateau de Versailles |
Busto di Madame du Barry. Foto Chateau de Versailles |
Foto Alice Mortali |
Foto Alice Mortali |
Il nostro gruppo negli Appartamenti di Madame du Barry. Foto Alice Mortali |
Che bell'articolo Alice! Molto interessante. A presto e un abbraccio :-)
RispondiEliminaCarissima Paola grazie a te. Era da molto che volevo dedicare un post a questo straordinario personaggio. Un abbraccio cara e buon anno. Alice
RispondiEliminaÈ sempre un piacere leggere i tuoi articoli e condividere i tuoi post :)
RispondiEliminaGrazie mille a te cara Sole. Il piacere è mio. A presto e buon anno. Alice
RispondiEliminaproprio un bell'articolo, davvero interessante!!
RispondiEliminagloria
Grazie infinite Gloria! Buon anno e a presto. 😊
RispondiEliminaAlice
che bell'articolo! Dentro le pagine della grande Storia - con l'inevitabile giudizio che ne consegue - mi ha sempre emozionato l'umanità di questi personaggi. Terribile destino una rivoluzione così sanguinaria come come quella francese, traduzione ideologica e violenta dei compassati principi universali dell'Illuminismo che 'fanno fuori' la persona.
RispondiEliminaGrazie infinite a te per il tuo commento e per la tua interessante considerazione. Spero tornerai a trovarci. Un caro saluto. Alice
EliminaChe post delizioso Alice! Sei riuscita come al solito ad appassionarmi! Brava e felice 2015 anche a te!!!
RispondiEliminaBacione 😘
Grazie infinite cara Anna: sei sempre un tesoro. Ti abbraccio. Alice
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